DANZARE LA MEMORIA, RIPENSARE LA STORIA
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Danzare la memoria, ripensare la storia è una progettualità che nasce per dare voce e corpo alla memoria, in un momento storico in cui non è più soltanto lo studioso alle prese con documenti d’archivio a restituire un senso al passato: sempre più artisti, infatti, si mostrano sensibili a voler conoscere da vicino la storia della danza. “Danzare la memoria e ripensare la storia – racconta Susanne Franco – sono la trama e l’ordito dei discorsi con cui ricostruiamo di continuo il passato della danza per comprenderne il presente e immaginarne il futuro”. In questo orizzonte e grazie al fertile dialogo con studiosi come Susanne Franco e Alessandro Pontremoli, si inseriscono nel triennio 2018/2020 della Lavanderia a Vapore i progetti Re:Rosas!, Maratona Bausch e Le Sacre du Printemps.
Re:Rosas! è l’invito – lanciato dalla compagnia belga Rosas, diretta dalla coreografa Anne Teresa De Keersmaeker – a riproporre una celebre sequenza di Rosas danst Rosas (1997). Di qui, l’idea dell’allora direttore Paolo Cantù di sfruttare tale opportunità, traducendola in un progetto formativo e performativo realizzato insieme alle scuole di danza del territorio1Partecipano al progetto, coordinate dalla coreologa Elena Rolla, le scuole di danza Eclectica, Danzarea, Arte in movimento, la scuola del Balletto Teatro di Torino, Nuovo Steps, Livingston Dance Studio, Lab22 onthestreetdancefloor e Asd Centro Ricerca Danza. Leggi, con cui la Lavanderia a Vapore collabora. In ottica formativa, la ripresa di una coreografia contemporanea abbinata a incontri teorici, le masterclass con artiste del calibro di Adriana Borriello (che danzò e partecipò alla creazione di Rosas danst Rosas), la visione commentata di altri lavori di De Keersmaeker come A Love Supreme (2005) e infine un momento di esibizione pubblica delle scuole, in occasione della Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO il 29 aprile, restituiscono un percorso arricchente sotto molti punti di vista.
Ecco quindi che, per la stagione successiva, il dialogo con gli studiosi si fa più incalzante e insieme a operatori, artisti e studiosi viene presentato un progetto ancora più articolato: Maratona Bausch (16-18 novembre 2018). Questa tre-giorni di eventi è stata pensata per rendere omaggio a Pina Bausch a quasi dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2009, e in particolare a Café Müller (1978), nel suo quarantesimo anniversario. La memoria è stata interrogata e riattivata attraverso una serie di spettacoli di danzatori che hanno lavorato con Pina Bausch, ma anche di altri artisti che l’hanno incontrata solo indirettamente nel proprio percorso. Sono poi nati un documentario basato sui racconti del pubblico degli spettacoli del Tanztheater Wuppertal passati in Italia, un’installazione video che attivava i racconti di studiosi e critici, due mostre fotografiche che hanno restituito l’immaginario visivo cui si lega il repertorio bauschiano e un seminario universitario per discutere in che modo si possa studiare la danza nella prospettiva della memoria. Ancora, si sono susseguiti un ciclo di incontri con il pubblico, numerose interviste agli artisti e un workshop con Julie Stanzak per trasmettere la sequenza coreografica nota come The NELKEN – Line by Pina Bausch che ha visto sfilare, sempre in occasione della Giornata Internazionale della Danza, oltre 100 giovani allieve e allievi2Partecipano le scuole di danza Il Gabbiano, Scuola Balletto Teatro di Torino, Centro Ricerca Danza, Scuola di danza Susanna Egri, A.s.d. Lineainmovimento, Eclectica – Danza Pozzo, A.s.d. + Sport 8, Centro Studio Danza Denise Zucca s.a.s., A.s.d. Jazz Jance, Artemente, Balletto di Moncalieri, Asd Ginger Company, Scuola del Teatro Stabile di Torino. Leggi per le vie del centro di Torino, accompagnati dalla coreologa Elena Rolla e da due marching band, unendo così la musica live alla performance, grazie alla collaborazione con il Torino Jazz Festival; parallelamente Associazione Didee con il progetto La Piattaforma. La Città Nuova ha curato la partecipazione attiva della comunità di cittadini alla NELKEN – Line.
Infine, per il terzo anno si è scelto Le Sacre du Printemps come pretesto narrativo per un’azione corale che vede coinvolte una ventina di associazioni del territorio, per lo più scuole di danza3I gruppi che partecipano al progetto sono: Arte in Movimento a.s.d., Artédanza a.s.d., Il Gabbiano a.s.d., APID, Artemovimento Centro di Ricerca Coreografica, Asd + Sport 8, Centro Ricerca Danza a.s.d., Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani, Centro Aziza a.s.d., Centro Danza Robilant , Danzarea, Eclectica, Emozione Danza, Fondazione Egri per la Danza, Ginger Company a.s.d., Tango Prosec, LAB22 a.s.d.p.s., Nuovo steps a.s.d., Scuola del Balletto Teatro di Torino, Sowilo. Leggi, e il gruppo Dance Well-Movement Research for Parkinson sulle note del brano musicale di Igor Stravinsky. A guidare le scuole verso la realizzazione della coreografia, gli artisti Elena Rolla di EgriBiancoDanza, Viola Scaglione di Balletto Teatro di Torino e Stefano Mazzotta di Zerogrammi, che sono riusciti ad armonizzare tecniche e stili di provenienza assai eterogenei all’interno di un unico orizzonte condiviso. Il risultato è un percorso all’interno del quale, per l’intera durata della partitura stravinskiana, si avvicendano azioni di gruppo dislocate negli ampi spazi interni ed esterni della Reggia di Venaria. È infatti la cornice della residenza sabauda ad accogliere il progetto che, malgrado limitazioni logistiche imposte dalla pandemia, si spera possa giungere a coronamento in una grande festa della danza, il 2 giugno 2021.
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