27 Lug 2022

L’universale nel situato: pratiche di confronto per un’indagine sulla rilevanza della mediazione artistica e culturale

I Paesi europei concordano sull’importanza di un’esperienza artistica e culturale dei giovani per sviluppare la loro creatività, il loro pensiero critico, il loro senso di cittadinanza. Come si concretizzano tali valori nei diversi contesti geografici?

Il 22 giugno scorso il Centre National de la Danse di Pantin ha organizzato una giornata di studio dal titolo “L’EAC en Europe: regards croisés” per interrogarsi sul carattere situato oppure universale dell’educazione artistica e culturale; al simposio hanno preso parte formatori, artisti, manager culturali, curatori e direttori di strutture provenienti da diversi paesi europei: Belgio, Italia, Paesi Bassi, Germania e Francia. La mattinata è stata dedicata a una riflessione sul tema della formazione; la sessione pomeridiana, invece, a una condivisione di progetti per il giovane pubblico. Una giornata di testimonianze e dibattiti, dunque, tra professionisti di disparata origine per ispirare riflessioni e confronti sulle pratiche di mediazione della danza.

Anche la Lavanderia a Vapore, Casa Europea della Danza di Collegno, ha offerto il proprio contributo alla discussione condividendo l’esperienza di Media Dance, progetto di innovazione didattica che – dal 2015, attraverso le arti performative – si rivolge alle comunità di studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado.

La richiesta del CND ai relatori è stata quella di condividere l’esperienza tramite una pratica rappresentativa dell’approccio metodologico portato all’attenzione degli intervenuti. A tal scopo, è stato coinvolto il coreografo e regista multimediale Salvo Lombardo, dal 2021 artista associato della Lavanderia a Vapore, con il quale, in questi anni, l’area “Innovazione & Ricerca” si è spesso interfacciata per sviluppare preziose progettualità; l’artista era altresì presente in rappresentanza della propria categoria professionale, una categoria che ha proficuamente partecipato alla costruzione delle visioni alla base delle traiettorie del Centro di Residenza (e del settore “I & R” in particolare).

Da un lato, la condivisione di una domanda, che dischiude una comune via di ricerca; dall’altro, lo sviluppo di progettualità in dialogo con le comunità che fruiscono di tali proposte, immaginate e poi realizzate. Sono – questi – i due elementi metodologici che, in questi anni, hanno guidato lo sviluppo di progettualità complesse. Una complessità raggiunta proprio perché costruita progressivamente, grazie al dialogo, alle competenze, alle conoscenze messe a sistema da un gruppo di interesse interdisciplinare composto da creatori, mediatori, traduttori culturali e beneficiari di uno specifico contesto. Spazi di convergenza, sostenuti dalla fiducia reciproca, in cui confluiscono punti di vista diversi capaci di esercitare il potere dell’intelligenza collettiva e di costruire percorsi di senso e di valore comune.

Dal 2015 a oggi la domanda da cui Media Dance ha preso avvio è sempre stata: “In che modo il linguaggio dell’arte della cultura e il luogo teatro possono rappresentare un valore e un senso per la comunità scolastica?”. Un interrogativo – questo – che ha guidato la costruzione della relazione con gli insegnanti, permettendo l’individuazione di uno spazio di senso per il mondo della scuola rispetto alla fruizione delle arti performative. E all’interno di questo perimetro si è stato strutturata la progettualità, di concerto con gli artisti.

Media Dance, nel tempo, ha visto comporsi e intersecarsi una serie di azioni: dapprima una stagione di danza dedicata ai ragazzi, programmata secondo criteri condivisi con la comunità scolastica; dopodiché residenze d’artista a scuola per esplorare nuovi approcci alla didattica e laboratori dedicati alla coesione del gruppo classe al benessere degli insegnanti nonché alla mappatura dei rispettivi bisogni. A rivelarsi fondamentale in un’ottica di sviluppo, è stata anche la condivisione della domanda di cui sopra con altri comparti della società civile, interessati a specifici aspetti dell’universo dell’istruzione, dalla promozione della salute all’innovazione didattica. Dal 2019, infatti, l’Ufficio scolastico territoriale di Torino, l’Università degli Studi di Torino, l’Università di Milano Bicocca, così come Dors Piemonte e l’Asl To 3 sono divenuti parte del progetto in qualità di membri del Comitato Scientifico.

In definitiva, nel corso di questa giornata a vocazione europeista promossa dal CND di Pantin, appassionante e partecipata, la pratica dello sharing di domande e interrogativi, vissuta in un contesto di vasto respiro, ha spalancato prospettive e potenziali immensi di sviluppo, sottolineando però anche la necessità di approfondire ulteriormente questo confronto internazionale a livello locale, per riconoscersi negli altri e quindi incontrare sempre di più l’universale nel situato, indagandone la rilevanza.

Mara Loro, direttrice di Hangar Piemonte

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Appunti per una comunità che Danza

LAVANDERIA A VAPORE