Editoriale

Appunti per una comunità che Danza è un blog, o meglio un dispositivo digitale di sperimentazione attraverso cui la Lavanderia a Vapore di Collegno mira ad allestire un quaderno collettivo in divenire dedicato ai vari linguaggi del coreografico. Un florilegio di note e riflessioni, insomma, aperto all’inventiva di artistə, studiosə, dance-writers e professionistə delle arti performative. Nato nell’ottobre del 2020, il blog ha visto modificare nel tempo la propria struttura, pur mantenendo salda la sua funzione principale di spazio di approfondimento: all’asse meridiano centrale definito Corpo – che ricalca il claim della stagione in corso (per l’anno 2022/23, Maneggiare con cura) – si associa trasversalmente un ricco glossario anatomico, metafora tattile degli indirizzi del Centro di Residenza, utile a definire una mappa di navigazione libera a disposizione dell’utente. 

A cura di Matteo Tamborrino
con Eugenia Coscarella
e Asia Passerella

Partendo da un particolare luogo di osservazione – la Lavanderia a Vapore di Collegno – ristretto ma a suo modo paradigmatico, abbiamo deciso di confezionare una sorta di libro aperto che, forte di una case history particolarmente articolata, espliciti un plesso di buone pratiche in forma di appunti che auspichiamo possa essere di una certa utilità alla comunità che danza. Abbiamo deciso quindi di istituire una redazione per raccogliere informazioni e dare vita a quelli che abbiamo chiamato Appunti per una comunità che Danza, testi snelli e ricchi di esempi concreti, utili per raccontare un metodo – il nostro – che desume i propri criteri teorici proprio da casi concreti, moltissima pratica e lavoro sul campo.

A partire dalla Lavanderia a Vapore con le sue esperienze e le sue pratiche, abbiamo l’ambizione di inserirci con questo lavoro in una riflessione più ampia sull’innovazione sociale e culturale nel nostro Paese, sul come e dove (e perché) il linguaggio del corpo possa acquisire un rilievo ulteriore all’artista e al suo pubblico, e su quali prospettive sia possibile immaginare di allargare la base sociale della nostra comunità che danza. Il lavoro di questi anni, in virtù del quale abbiamo distillato il nostro approccio, ci ha insegnato che la relazione con questa comunità richiede sia metodi innovativi sia la capacità di tenere insieme le diverse azioni che costituiscono i nuovi modelli di creazione e accesso ai linguaggi del coreografico.

Abbiamo lavorato perché questo lavoro diventasse accessibile e attraversabile da una molteplicità di comunità, alcune delle quali non riducibili al tradizionale concetto di pubblico, alle quali è stata offerta cittadinanza e ospitalità nella nostra Casa della Danza. Confidiamo che Appunti per una comunità che Danza possa suggerire un vero e proprio percorso attraverso pratiche ibride e meticce, cercando di esplorare la complessità della materia che stiamo analizzando senza ridurla, sapendo cogliere i segnali deboli per tradurli, anche in futuro, in scelte e cambi di rotta.

Matteo Negrin
Direttore Fondazione Piemonte dal Vivo