LA CLASSE | Media Dance

Lo spettacolo – annullato per via delle restrizioni legate alle misure di contenimento per la diffusione del virus Covid – 19 – verrà ripreso nella stagione 2020/2021.

“Dal 1983 al 1988 – racconta Fabiana Iacozzilli – io e altre trenta anime siamo stati gli alunni di una classe elementare in un istituto gestito da suore (che oggi ospita una casa per ferie). L’istituto portava il nome di Suore di Carità. La nostra unica maestra, anche lei suora di carità, era Suor Lidia ed è morta più di vent’anni fa. Non è stato mai facile per me raccontare gli anni trascorsi in istituto e la rigidità dell’educazione alla quale ci sottoponevano. A distanza di trent’anni ho deciso che avrei realizzato uno spettacolo a partire da quei ricordi e mi sono messa alla ricerca dei miei ex compagni, ritenendo indispensabile ricreare quella “comunità” con la quale ho condiviso l’esperienza in questione. Per iniziare a ricomporre i tasselli della “storia” li ho intervistati, ponendo loro domande molto semplici: Com’era Suor Lidia? Cosa ti ricordi di lei? Ti ricordi cosa accadeva in classe? Sei stato felice quando è morta?”. La classe è un docupuppets fatto da pupazzi e uomini, ma anche un rito collettivo in bilico tra La classe morta di Kantor e I cannibali di Tabori. Interpretati da pupazzi in mano mossi da un misterioso deus ex machina, questi ricordi/pezzi di legno – bambini ridotti a marionette, fantocci di gioventù morte, impotenti e manipolati come oggetti – si muovono senza pathos su dei tavolacci che ricordano i banchi di scuola, i tavoli da macello o i tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutt’intorno silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e di compagni che respirano. E poi rumori di gessi che si consumano scrivendo dettati alla lavagna. I genitori sono assenti, non pervenuti. Sono solo disegnati su un cadavere di lavagna, ma ben presto cancellati. Fabiana Iacozzilli indaga il rapporto tra la nostra infanzia e il diventare adulti: che cosa rimane dentro di noi delle esperienze e delle conoscenze acquisite da bambini?
Lo spettacolo chiude il percorso sviluppato sul tema “crescere a scuola” nell’ambito di Media Dance, rassegna rivolta ai ragazzi delle scuole superiori, con laboratori e incontri introduttivi in classe a cura di Essere Umani Onlus. Media Dance è un progetto che vede la danza come strumento per esplorare, attraverso linguaggi differenti, questioni attuali. Il teatro diventa dunque, per insegnanti e studenti, spazio di visione ma anche di incontro. Al percorso partecipa il Servizio Biblioteche della Città di Torino proponendo agli allievi letture di approfondimento.
LA CLASSE. Un docupuppets per marionette e uomini
uno spettacolo di
Fabiana Iacozzilli | CrAnPi

collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti e Emanuele Silvestri
collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo e Lafabbrica
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni e Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
assistenti alla regia Francesco Meloni, Silvia Corona e Arianna Cremona
produzione Antonino Pirillo e Giorgio Andriani
co-produzione CrAnPi, Lafabbrica, Teatro Vascello e Carrozzerie | n.o.t

The event is finished.

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Data

24 Mar 2020
Expired!

Ora

10:30 am

Luogo

Lavanderia a Vapore
Collegno (TO)
INFO & BIGLIETTERIA

Tel. 011/4322902 biglietteria@piemontedalvivo.it

BIGLIETTI: Intero 12 euro | Ridotto 9 euro

PREVENDITA: Infopiemonte – Via Garibaldi 2 (Torino), online su Vivaticket e in tutti i punti di prevendita Vivaticket in Italia.

BIGLIETTERIA: In teatro, a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

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