13 Mag 2022

Un quaderno collettivo per Swans Never Die #2

Prosegue la raccolta di testimonianze e tracce di lavoro da parte dei protagonisti di SWANS NEVER DIE, progetto condiviso che ha accompagnato le azioni della Lavanderia a Vapore nel corso della stagione 2021/’22.

Debutto di RÊVERIE AUPRÈS DES CYGNES alla Fontana dei 12 Mesi (Parco del Valentino, Torino), il 29 aprile 2022 per la Giornata Mondiale della Danza – ph. Massimo Malco


RÊVERIE AUPRÈS DES CYGNES è la coreografia di Ornella Balestra con cui è giunto a conclusione il percorso di re-enactment, “rimessa in azione”, de La morte del cigno (1905) con una comunità intergenerazionale. La co-curatela di Rita Maria Fabris e Mariachiara Raviola, nell’ambito del progetto pluriennale “La Piattaforma. La Città Nuova. Natura, paesaggio e rito nella danza contemporanea di comunità”, ha accompagnato tredici persone danzanti ad attraversare un’esperienza di trasmissione e incorporazione di una serie di “rêverie” della celebre coreografia con Anna Pavlova.

L’attenzione che Ornella Balestra nutre per la filologia del gesto e per l’affettività che esso smuove nei corpi danzanti di oggi, insieme con una scelta musicale velata di nostalgica poesia e di risonanze di acqua scrosciante, hanno costituito – in occasione del debutto presso la Fontana dei 12 Mesi del Parco del Valentino, lo scorso 29 aprile – il preludio a un’esperienza immersiva per gli spettatori, non intesi quale semplice pubblico di un evento frontale, bensì come testimoni di un rito intimo che ha disvelato, attraverso il respiro, l’eterno e naturale ciclo di abbandono e ritorno, di morte e rinascita nei corpi e nelle stagioni.

Il re-enactment con la comunità verrà riproposto domenica 22 maggio nel giardino di Cascina Grangia di Torino per gli ospiti della RAF gestita da Cooperativa Esserci e della RSA gestita da Cooperativa Moscati.

Ornella Balestra, Rita Maria Fabris, Mariachiara Raviola


A partire dal celebre La morte del Cigno, ho deciso di lavorare sulla creazione di un breve solo per indagare la vulnerabilità come condizione capace di suggerire molteplici possibilità di espirare un movimento sempre nuovo e necessario, e quindi riscoprire il desiderio del corpo, generare rivoluzione scardinando un meccanismo che altrimenti si ripeterebbe. Nello stesso tempo mi interessa riflettere sul privato che diventa pubblico indagando una postura che resta sempre sul confine tra questi due spazi. Nello specifico mi sono concentrato sul “corpo affaticato”, appesantito dalla gravità e dagli eventi, e su come in quella condizione estrema di arresa il corpo può scatenare un gesto di resistenza che si trasforma in una danza. Ho deciso di lavorare con una performer d’eccezione, Ornella Brero, una donna che sale per la prima volta su un palco con questo lavoro, aprendosi totalmente allo sguardo del pubblico. Il processo è stato accompagnato da Francesca Dibiase, già danzatrice della compagnia. La ricerca durante il processo ha portato alla nascita di una pratica specifica, che vede la performer intenta ad alternarsi tra fasi di totale riposo e arresa, a momenti in cui, grazie al suo profondo ascolto, si affida alla nascita di una nuova percezione sulla pelle, un invito a seguire quell’impeto e a lasciarsi condurre nel suo sviluppo senza sapere dove conduce. Tra un azione e l’altra Ornella costruisce sculture in movimento verso cui ha estrema cura, per approdare su di una nuova sponda dello spazio in cui riposare e attendere il prossimo slancio di vita. In quella condizione di ascolto e arresa Ornella si mette in ascolto di ciò che realmente la anima, si affida alla sensazione che le si attiva addosso e la realizza come se esaudisse un desiderio. In questo modo la performer è come mossa costantemente dalla corrente, ma attenta alle soluzioni che il corpo suggerisce, abitando nel suo viaggio uno spazio di libertà, uno spazio di scelta, uno spazio per il possibile.

Daniele Ninarello


SWANS NEVER DIE

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