24 Mar 2023

Tra schermi e corpi, un pomeriggio di danza

Giovedì 16 marzo a Torino si è svolta, nell’ambito del 22° Glocal Film Festival, la cerimonia di premiazione del concorso “La Danza in 1 minuto” per la sezione ONE MINUTE – Z GENERATION. La giornata è stata anche l’occasione per festeggiare i 10 anni di collaborazione tra COORPI, associazione organizzatrice del contest di screen dance, e Piemonte Movie che da dieci anni si prodiga nel portare avanti, con uno sguardo interessato e attento, il Glocal Film Festival. Quello di giovedì è stato un pomeriggio all’insegna della danza, vissuta attraverso un rapporto dialettico tra il dentro e il fuori dagli schermi.  Tre gli appuntamenti, districati in diversi spazi, che hanno preceduto il momento finale. Dalla prima tappa, quella della galleria di arte contemporanea Recontemporary, il pubblico si è poi spostato al Cinema Massimo, sostando anche in via Verdi per qualche momento di danza dal vivo.

Sono circa le 15:15, tra le strade sotto la Mole si respirano i primi refoli di una primavera che è quasi alle porte. L’ombra del celebre edificio progettato da Alessandro Antonelli nel 1862 sta per plasmarsi a tocchi di danza. Il sole caldo del meriggio illumina i tanti passi avvicendati lungo via Gaudenzio Ferrari. La destinazione è Recontemporary, galleria esclusivamente dedicata alla new media art, che in occasione della giornata di premiazione  del concorso La danza in 1 minuto ospita l’istallazione di danza in realtà aumentata “Acqua Alta – La traversée du miroir(trad.: Attraverso lo specchio) di Claire Bardainne e Adrien Mondot.

L’istallazione è la narrazione del rapporto tra una donna, un uomo e un luogo, una casa. È la storia di una routine quotidiana in bilico. Un limen contraddittorio e vertiginoso.

Dei libri pop-up, dalle colorazioni monocrome, sono posizionati su un lungo tavolo posto al centro della sala principale della galleria. I visitatori attraverso dei tablet, inquadrando le architetture che emergono tridimensionalmente dalle pagine dei libri. Dagli schermi dei device invece si possono vedere le figure animate, total black,  della donna e dell’uomo muoversi instancabilmente tra le geometrie dello spazio tracciate dai pop-up. Si osservano i corpi entrare in relazione. Ma ecco che irrompe l’imprevedibilità del disordine. La pioggia si abbatte improvvisa sulla casa. L’acqua nero inchiostro inizia a sommergere tutto, comprese le due figure. Della donna resteranno visibili soltanto i capelli che continueranno a galleggiare trasportati come da dalle correnti. 

L’istallazione si concentra sul concetto di perdita e sull’istinto umano al dover ricercare. Emerge la paura nei confronti dell’ alterità (in termini socioculturali, oltre che filosofici), ma non solo. I due artisti indagano su come domare la paura verso ciò che sconvolge perché sconosciuto.

Dopo il primo momento che ha dato il via alle danze, il luogo dell’azione si sposta al Cinema Massimo all’interno della sala dedicata a Mario Soldati. In programma il Tolk di Enrico Coffetti, fondatore di Cro.MeCronaca e Memoria dello Spettacolo di Milano – dal titolo “Dance on Screen”. L’imprevedibilità, questa volta benevola, aleggiando nell’aria tiepida di questo pomeriggio di marzo, porta una leggera modifica sulla conduzione del panel. Alla presenza della studiosa e critica di danza Elisa Guzzo Vaccarino non le si può che richiedere un intervento. Il momento si trasforma così in una co-conduzione appassionata e densa sulla storia della screen dance.

Lo schermo della sala Soldati, nel corso dello svolgimento dell’incontro, si illumina di performance. I video proposti aiutano i presenti a districarsi all’interno di una prospettiva di studio di notevole ampiezza.

Il tempo incalza, dalla magica sala buia si passa alla strada. L’appuntamento è all’ingresso del Cinema Massimo, in via Verdi. Sono circa le ore 18:00, i sempre più numerosi capannelli di gente attendono intrepidi le due micro coreografie “La la dance” eHair Tribe approntate dall’Associazione Eclectica, con le coreografie di Federica Pozzo.

Le danzatrici sono: Cecilia Bava, Isabel Borella, Cecilia Cisella, Margherita Data Blin, Arianna Falciola, Alice Tarabra. Numerosi i passanti, che attratti dalla fiat cinquecento rosso aragosta, scenografia delle performance, si fermano a dare un’occhiata a ciò che succede. Si inizia od udire la musica, le porte del Massimo si spalancano e finalmente fanno la loro comparsa  le sei danzatrici. Indossano dei trench di differenti colorazioni. Si va dall’arancio al verde petrolio, passando per diverse gradazioni di beige e di blu. Inconfondibile, sia nel titolo che nelle musiche, l’omaggio al film musical “La La Land” diretto da Damien Chazelle con le musiche di Justin Hurwitz e al rock musical “Haire” scritto” da James Rado e Gerome Ragni, con musiche di Galt MacDermot.

Un vortice dinamico si trasferisce dalle danzatrici agli spettatori. La vettura, dallo smalto brillante, diviene centro dell’azione. Le performer entrano in relazione con essa. I movimenti zelanti si susseguono, la scenografia viene agita. Le portiere vengono aperte, i movimenti e i gesti, in rapida successione, si inscrivono all’interno dell’abitacolo dell’auto. I tanti smartphone si alzano ad immortalare il momento. Qua e là si vedono alcuni piedi degli spettatori muoversi a tempo di musica. Il ritmo sembra essersi ulteriormente acceso. Si è decisamente pronti per rientrare in sala, questa volta per il momento finale, oltre che  più atteso della giornata. Son tutti pronti per assistere alla premiazione.

La sala è ancora una volta la Soldati. Il pubblico è numeroso, tra i concorrenti presenti si respira l’intrepida voglia di scoprire i risultati delle votazioni della giuria.

A prendere la parola è Lucia Carolina De Rienzo, direttrice artistica del contest di video danza, che rivolge i ringraziamenti a Piemonte Movie per l’ospitalità, ai vari partners, ai sostenitori, alla rete di realtà che appoggiano l’evento e naturalmente agli autori presenti tra il pubblico. Ad affiancarla Marco De Pasquale coordinatore della novella commissione artistica DAMS & CAM formata da Alice Dell’acqua, Gianluca Fiore, Sofia Fiorentini, Samuele Giubergia, Parnian Javanmard e Michele Pecorino.

È proprio scelta di quest’anno, con l’edizione dedicata alla generazione Z, quella di formare una commissione artistica composta da under 26.

Tra i 15 finalisti selezionati è stata poi la Giuria di Qualità, composta da Irene Dionisio  – regista (presidente di giuria), Elisa DAmico – danzatrice freelance, Francesco Dalmasso – danzatore freelance, Guglielmo Diana – musicista e sound designer, Marco Longo – regista e produttore e Carlota MachadoDirettore di produzione, Quinzena de Dança de Almada – Festival Internazionale di Danza, Portogallo – a decretare i vincitori.

Arriva il momento magico, in sala le luci si spengono per lasciare spazio alla proiezione dei primi dieci video ammessi alla votazione on-line, comprendente un totale di 25 lavori.

In questa edizione, il numero dei candidati provenienti dall’Italia è considerevole, ma non mancano  anche quelli provenienti da paesi quali: Cina, Germania, Russia, Francia, Ecuador, Spagna, USA, Nigeria, Iran, Polonia, Regno Unito, Ucraina, Australia, Chile, Colombia, Bulgaria, Israele, Ruanda,  e Paesi Bassi.

Una volta presentata la Giuria di Qualità e spiegato il funzionamento del voto del pubblico, si passa alla visione dei restanti 15 video, nonché finalisti, tra cui la Giuria di qualità ha individuato i vincitori.

Uno dietro l’altro si susseguono come in una corsa verso il podio. Le pupille degli spettatori si muovono scattanti tra le molteplici proiezioni della danza, i volti si illuminano di espressioni. Colori sgargianti, cieli plumbei, montaggi dinamici e musiche incalzanti modulano la nera scatola in cui il pubblico è immerso.

Una volta presentati tutti i video si può dare il via alla premiazione. Si procede partendo dal premio della rete decretato dal pubblico votante. Sul podio “Stormo Take 2” di Ruggero Romano che riceve ben 1017 voti, a seguire “6 Lati” di Irene Zoppelletto con 545 voti ed in fine “Sologram” di Cora Gasparotti e Giacomo Spaconi.

Ad imporsi significativamente in questa edizione è “1,2 and their cigs (3,4)” di Laura Carnevali. L’opera, oltre ad aggiudicarsi il Primo Premio della Giuria di Qualità, ottiene il Premio Speciale Z Generation Artistic Committee, e la Honourable Mention Quinzena de Danca de Almada.

Il linguaggio surreale a cui fa ricorso l’autrice in questa sua opera, racconta un mondo reale.  Ridisegna gli aspetti più scontati della quotidianità attraverso una grammatica del corpo, capace di trasformare i caratteri, da tutti riconosciuti come conformi, in elementi simbolici.

A ricevere il Premio Speciale della Giuria – Best Storytelling sono, a pari merito, le opere “Polo” di Ilaria Bagarolo e “Nakładamy się” di Ewelina Węgiel.

A colpire di Polo” è la sua raffinata fotografia e la narrazione che a tratti si mostra misteriosa ma efficace. “Nakładamy się” è invece la proiezione di una danza collettiva. Al di fuori di ogni logica narrativa prevale una certa libertà dove prevale l’influsso del Direct Cinema.

Il Premio Speciale della Giuria – Best Dance Animation va a “The Body” di Nika Zhukova e Rimma Gefen. Il sapiente dosaggio tra la stop-motion e la danza contraddistinguono  questo lavoro nato e sviluppatosi attorno al tema del femminile.

La Menzione Speciale d’Onore, della Giuria Internazionale, e la Menzione Piemonte Movie sono invece assegnate a “Am I the lanscape?” di Noemi Piva. A ritirare il premio, in assenza dell’autrice, sono Sara Chinetti e Federica Siani, danzatrici che hanno preso parte al lavoro. L’opera in concorso è un’interessante racconto di un corpo che allo stesso tempo è casa e limite. La narrazione avviene attraverso una attenta e originale poetica visiva. La giovane coreografa indaga sul paradossale legame venutosi a creare tra le due concezioni del corpo, quali: punto sicuro e luogo impossibile. 

La Menzione Speciale SOLOCOREOGRAFICO Solo Dance Festival va a “Absent Presence” di Giorgia Ponticello, da cui emerge un’astratto minimalismo capace di innescare nello spettatore una immaginazione priva di confini che tenda verso “quell’elemento altro” non visibile all’interno dell’inquadratura. 

In fine la Menzione ZED Festival è stata assegnata a “Ticking”, lavoro d’animazione, di Lara Parisek.

La figura di una donna, resa attraverso la tecnica dell’animazione bidimensionale, abbandona l’iniziale monocromia fino a raggiungere una esplosione finale di colori.

Il pomeriggio dedicato alla premiazione è dunque stato particolarmente denso di performance ed emozioni. Dalle parole di chi ha preso parte ai vari momenti pomeridiani emerge quanto l’evento sia stato proficuo per sviluppare nuovi sguardi inerenti ai mutevoli discorsi della screen dance, in continua evoluzione insieme ai corpi danzanti. Si chiude così la prima parte del contest la ONE MINUTE – Z GENERATION. Il contest invece continuerà con la seconda sezione BEYOND ONE MINUTE grazie alla collaborazione con il ZED Festival internazionale di Videodanza di Bologna.

Michele Pecorino


La danza in 1 minuto è un progetto di COORPI
Direzione artistica Lucia Carolina De Rienzo
Curatore 1 Minute Competition – Z Generation Marco Di Pasquale
Festival Manager Valeria Palma
Social Media Manager Laura Cappelli
Tecnologia Alessandro Grigiante, Cristiana Candellero

Con il sostegno di
MiC – Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo | Regione Piemonte | Fondazione CRT | TAP – Torino Arti Performative

In collaborazione con
Piemonte Movie | Cro.Me. – Cronaca e Memoria dello Spettacolo | ZED Festival – Compagnia della Quarta | DAMS & CAM, Università degli Studi di Torino

In rete con
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La danza in 1 minuto è un’azione di PRO|D|ES Danza – Promozione Digitale Danza Estesa, progetto a cura di COORPI, CRO.ME – Cronaca e Memoria dello Spettacolo, Compagnia della Quarta, con il contributo del MiC – Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo

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