LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA LAVANDERIA A VAPORE CENTRO DI RESIDENZA PER LA DANZA

STORIA DEL LUOGO

La storia della Lavanderia a Vapore di Collegno, Casa della Danza alle porte di Torino, si intreccia con quella di altre realtà del territorio, prima fra tutte la Certosa Reale.

1641
Per volere della regina Maria Cristina di Francia, reggente di Savoia, viene eretto un monastero sul sito di un'antica residenza di campagna. Resterà sede dell'ordine certosino per oltre due secoli.
1851-1853
Viene eretto un monastero per volere della regina Maria Cristina di Francia, reggente di Savoia, a partire da una preesistente residenza di campagna. Il luogo rimane sede dei monaci certosini per oltre 200 anni.
1870-1875
L’ospedale psichiatrico, divenuto noto per le vicissitudini dello Smemorato di Collegno, ha confini coincidenti con il muro di cinta, che separa la realtà dei “matti” da quella del paese. Su progetto dell’ingegner Luigi Fenoglio, viene costruito l’edificio successivamente adibito al lavaggio dei panni per l’ospedale, vale a dire il padiglione ad uso di “lavanderia a vapore”.
1978
Dopo oltre 100 anni di attività, la struttura viene chiusa in seguito alla promulgazione della legge relativa agli “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, comunemente nota come Legge Basaglia. Già l’anno precedente l'Amministrazione Comunale di Collegno aveva fatto abbattere il primo tratto del muro di cinta che circondava il Manicomio, precorrendo la coraggiosa misura legislativa che decretò il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici, con una conseguente e rinnovata sensibilità nei confronti del disagio psichico. Il varco che quel giorno venne aperto nel muro di cinta permise a migliaia di cittadini non solo di entrare per la prima volta nell'ex ospedale per visitare la mostra "Collegno, proposte e documenti", ma anche di sviluppare ciò che l’iniziativa stessa si prefiggeva: creare "un nuovo rapporto tra istituzione psichiatrica e città".
1979
Viene completata l'opera di demolizione del muro; quello che a lungo era stato un teatro di coercizione si trasformò nel tempo – e grazie all'impegno della politica locale, dell'associazionismo e dei residenti – in un parco aperto alla cittadinanza.
2004
A seguito della chiusura definitiva dell’ex ospedale psichiatrico, cominciano i lavori di restauro del padiglione “lavanderia” ad opera del Comune di Collegno e della Regione Piemonte, che finanziano la ristrutturazione avvenuta su progetto dell’architetto Antonio Besso Marcheis.
2008
Viene inaugurata la nuova Lavanderia a Vapore, che diventa un centro di eccellenza regionale nell’ambito della danza.
2015
La Lavanderia a Vapore è affidata in concessione decennale alla Fondazione Piemonte dal Vivo, capofila di un progetto volto alla valorizzazione e riconfigurazione degli spazi dell’ex ospedale, intesi non soltanto come luogo di programmazione teatrale, ma anche e soprattutto come luogo abitato dagli artisti e dalla comunità.