ANAHIT
un lavoro di Giorgia Ohanesian Nardin
con Giorgia Ohanesian Nardin
suono F. De Isabella
disegno costume Max Simonetto | naturaviolenta
foto credits Tiziano Demuro
Allora io supplico
Che non smetta mai il suono della pioggia
Che sia sempre l’attrito adalimentarmi
Che ci sia chiarezza e non distinzione
Che io non abbia più bisogno di sentirmi credut_ per sentirmi presente
Che ardore e pazienza non si estinguano vicendevolmente
Come non si annientano l’acqua e il fuoco che mi
compongono
e non sto parlando di
opposti
Anahit è, nella tradizione Armena pagana, la divinità posta a guardia e custodia dell’acqua e di tutto ciò che è fluido. Nonostante sia successivamente stata assimilata al culto della Madonna, Anahit continua a essere celebrata in Armenia e nelle diaspore ogni 24 Luglio nella giornata del Vardavar, ricorrenza durante la quale le persone si regalano acqua e rose in segno di buona sorte e tutte le strade delle città vengono lavate da secchiate d’acqua gettata dai balconi delle case, dalle macchine, nelle piazze. Il nome di Anahit porta fortuna a chiunque ne celebri il culto. Anahit guarda alla relazione tra sedimenti e detriti, geografie inscritte nel corpo, alla vibrazione come metodo. Legando la ricerca iniziata con Գիշեր | gisher al lavoro di riappropriazione delle geografie somatiche da un punto di vista decoloniale che conduce da anni nel contesto di Pleasure Body, Giorgia Ohanesian Nardin disegna con Anahit un solo per il proprio corpo, una costellazione, un formato ad appunti che oscilla tra parola, movimento e panorama sonoro.
Giorgia Ohanesian Nardin è artista, ricercator_ indipendente e agitator_ queer di discendenza Armena. La sua ricerca si compone di eventi pedagogici e performativi che focalizzano l’esperienza del piacere come forma di resistenza all’oppressione sistemica, mettendo in relazione un approccio transfemminista queer con lo studio di pratiche somatiche. Educat_ nell’ambito della danza, il suo lavoro si manifesta in movimenti/video/testo/coreografia/suono/raduni e ha a che vedere con narrazioni attorno all’ostilità, strategie di sopravvivenza, riposo, frizioni, sensualità e cura.