THE PRESENT IS NOT ENOUGH

di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo
con Giacomo AG, Tony Allotta, Silvia Calderoni, Ilenia Caleo, Gabriele Lepera, Federico Morini, Ondina Quadri
cura e produzione Elisa Bartolucci
consulenza drammaturgica Antonia Ferrante e moltx amicx praticanti
residenze artistiche e co-produzioni Mattatoio Roma, Festival Buffalo (Roma), Kampnagel (Hamburg), Vooruit (Ghent), MotusVague

Note drammaturgiche

Ho visto un documentario su un polpo. breve. degli anni sessanta. la voce parlava francese, capito poco, nulla direi. ma aveva un andamento terrorifico, da horror. sussultavo ad ogni attacco di frase. il polpo aveva la granulosità metallica della pellicola in technicolor. per via della voce narrante, e anche della sonorizzazione, sembrava un assassino. si muoveva, pericoloso, sui fondali, tentacolare. vischioso. ma del resto era un polpo, faceva il suo lavoro. chissà, se era sempre lo stesso polpo. me lo chiedo spesso, quando guardo i documentari. se il polpo di cui seguiamo le vicende, il leone acquattato, il coleottero melolontha siano sempre lo stesso polpo lo stesso leone lo stesso coleottero. o non siano individui diversi, ripresi in momenti e magari anche in luoghi diversi. sarei in grado di distinguerli l’uno dall’altro? e che cos’è, che sappiamo distinguere con certezza?
Alcune cose che ci interessano. I disturbi della memoria. Proprio le interferenze, i buchi. La solitudine, ma forse al plurale: le solitudini. Una serie di solitudini. Molto spazio vuoto attorno a un corpo. I battuage. Un’utopia dei corpi di cui non abbiamo esperienza.
Forse potremmo cercare una zona comune, di indiscernibilità, e iniziare ad abitarla.
O forse invece ciò che separa e distingue un disturbo, da una condizione, da una scopata.
D.W. in un suo lavoro cuce insieme due pezzi di pane raffermo, con un filo rosso. Per rifare l’intero, impossibile. Per fermare la vita, dilazionare la morte.
O forse potremmo buttare tutto alle ortiche. Sono fortunate le ortiche. Hanno tante idee scartare di cui nutrirsi.

Nodi generativi / di ricerca

– l’utopia dei corpi. Del cruising: il modo dello sguardo. Il disporsi dei corpi. La potenzialità di quella comunità di corpi senza norma. Che scrittura può diventare?
– ci interessa tutto questo perché è qualcosa di cui non abbiamo esperienza, in quanto donne lesbiche. Ci interessa trattare una materia di cui non abbiamo esperienza diretta, che non può dunque per noi essere documentata. Ciò che sappiamo, lo abbiamo imparato o intuito attraverso i nostri amici e fratelli froci, dai loro racconti o allusioni. Un mondo parallelo che per noi è inaccessibile. A cui accediamo solo attraverso, per comunanza di affetti.
– l’esperienza storica –artistica e sessuale –dei Piers di NYC:_lo spazio ––capannoni abbandonati che diventano immensi battuage nello spazio urbano. Ilnon controllato dentro la città. Ilfuori contesto._i Buchi: vederi i corpi da fessure, da muri mezzo diroccati, da finestre. Guardare dal buco, da sopra una staccionata, da una finestra. Lo spazio che diventa inquadratura. Studio sulle inquadrature, creazione di cornici, di frame anche materiali.
– i corpi nudi. Il repertorio di gesti a disposizione.
– i corpi distesi: corpi distesi che parlano, che fumano. Come sta un corpo disteso in scena? Può essere solo per terra? Quell’abbandono, vulnerabilità. La parola che trabocca, solo da corpo disteso.
– del battuage: l’outdoor. Il modello politico delle relazioni del sesso in pubblico. Scambio di sesso a titolo gratuito. Il prendersi cura tra molti e sconosciuti.
– i culi.
– gay cruising, drug use, and artistic experimentation/ quel pieno di invenzione e di forme di vita prima dell’arrivo dell’AIDS.
– il desiderio struggente di comunità.
– i detriti le rovine un mondo a pezzi.
– un passato che diventa baluginio del futuro, perché non coincide con il presente.

Nota biografica

Silvia Calderoni
Attrice e performer, si forma artisticamente da giovanissima con la coreografa Monica Francia e con la compagnia Teatro della Valdoca, di cui è stata interprete in diverse produzioni tra cui Paesaggio con fratello rotto. Dal 2006 è parte attiva della compagnia Motus ed è interprete negli spettacoli Rumore Rosa, A place, ICS – racconti crudeli della giovinezza, Crac, Let the sunshine in, Too-lateIovadovia, Tre atti pubblici, Alexis. Una tragedia greca, nella tempesta, Caliban Cannibal, King Arthur, Tutto brucia, ospitati in numerosi festival nazionali e internazionali. È protagonista di The Plot is the Revolution a fianco di Judith Malina, storica fondatrice del Living Theatre. Dal 2015 è in tournée nei principali teatri e festival internazionali con il solo MDLSX, di cui firma anche la drammaturgia insieme a Daniela Nicolò. Nel 2022 sarà in scena ancora con Valdoca con Enigma. Requiem per Pinocchio. Premio Ubu 2009 come miglior attrice under 30, al cinema è Kaspar in La leggenda di Kaspar Hauser,film cult diretto da Davide Manuli (2012), e poi in Last Words (2020) di Jonathan Nossiter con Nick Nolte, Kalipha Touray, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgard, Alba Rohrwacher, nella serie Sky Romolus, diretta da Matteo Rovere e in Non mi uccidere (2021) di Andrea De Sica. È artista associata di Queering Platform del Kowloon Cultural District di Hong Kong.
Ilenia Caleo
Performer, attivista e ricercatrice, dal 2000 lavora nella scena contemporanea, collaborando con diverse compagnie e registe/i, tra cui Motus, Lisa Ferlazzo Natoli, Davide Iodice. Filosofa di formazione, ha svolto un dottorato di ricerca tra performance studies e filosofia politica all’Università La Sapienza di Roma. Si occupa di corporeità, epistemologie femministe, sperimentazioni nelle performing arts, nuove istituzioni e forme del lavoro culturale. È ricercatrice allo IUAV di Venezia e coordinatrice del Modulo Arti del Master Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, e collabora con il gruppo di ricerca del progetto quinquennale “INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979)”, ERC Starting Grant. Ha pubblicato il volume Performance, materia, affetti. Una cartografia femminista, Bulzoni 2021 e co-curato In fiamme. La performance nello spazio delle lotte 1967/1979, b-r-u-n-o 2021. Attivista del Teatro Valle Occupato e nei movimenti dei commons e queer-femministi, è cresciuta politicamente e artisticamente nella scena delle contro-culture underground e dei centri sociali.

The event is finished.

Data

10 - 21 Gen 2023
Expired!

Luogo

Lavanderia a Vapore
Collegno (TO)