UMLAUT

Concept, testi: Vincent Giampino
Performance: Greta Francolini, Vincent Giampino
Produzione: TIR Danza
selezionato per NID PLATFORM 2023 – Open Studios

Umlaut è un suono tra due, l’assimilazione di due suoni che ne creano un terzo dalla doppia identità vocalica e sonora.
Una delle domande da cui l’autore parte a delineare un progetto coreografico è: dove sono i corpi? Qual è lo spazio che regola la visione? Quanto è possibile giocare con i confini e le politiche estetiche di rappresentazione di questo spazio? Insomma, qual è il piano di rappresentazione primo?

Per Umlaut, al momento, la risposta è lo spazio del set: set televisivo / cinematografico / teatro di posa/ il dietro le quinte. Perché? Perché lo spazio teatrale, nel dialogo tra rappresentazione e pubblico, nella sua costituzione in quanto evento live, punta sempre l’ombra del dito al reale, al vero, mentre Umlaut vuole spostare ulteriormente il luogo della rappresentazione sottolineando la sua ambiguità e occupandosi delle possibilità coreografiche dell’ “osceno” nel senso di ob skené, il fuori-scena, applicando le conseguenze di un tempo di post-verità.
All’ interno di questo ambiente coreografico, tra le sorgenti generative presenti, oltre all’estetica e pratiche dei lavori precedenti dell’autore (in particolare ff_fortissimo), Umlaut si avvale dello studio di due figure e contesti: una appartenente al repertorio del balletto Giselle (il secondo atto) e l’altra Joanne d’Arc (con particolare riferimento al film muto di Dreyer “La passione di Giovanna D’Arco”).

Attraverso pratiche performative di interviste impossibili e processi a queste figure, verranno creati dialoghi e monologhi. Il film di Dreyer diverrà materiale di studio per un re-enactment di una coreografia del viso dell’attrice Reneé Falconetti, come possibile base e supporto di ulteriori materiali performativi. L’utilizzo e studio della vocalità dei performer avverrà sperimentando le possibilità creative e compositive del sussurro che può essere inteso, sia meccanicamente che per analogia, come la forma oscena della voce.

How desire can destroy your ego
Giselle and Joanne sono due figure desideranti le cui specificità prendono forma attraverso corporeità d’azione differenti, ma entrambe rivolte ad un altrove di cui si fanno materia.
Giselle nel secondo atto, the white piece, dopo essere stata uccisa dalle conseguenze del suo desiderio, riposto in una maschilità abusante, trasforma, alchimizza il suo desiderare, la sua passione, in un estremo gesto di cura e protezione, un sacrificio che salva il proprio carnefice e che agisce in una modalità di selflessness.
La figura di Joanne, figura storica e quindi inevitabilmente immersa in un contesto escatologico differente, si fa corpo di una missione, un agire, non frutto della propria volontà ma di cui si fa portatrice, vassalla, performer. Incarna un desiderio non proprio, proveniente da un altrove. Nella abnegazione a questa “missione” di liberazione territoriale e riappropriazione di confini identitari di un popolo intero, si ritrova una forma di desiderio che agisce distruggendo letteralmente il corpo di chi se ne fa portatrice. Nel rifiuto da parte di Joanne di indossare abiti femminili nel compiere questo atto, scegliamo di vedere più che un rifiuto del femminile, un tentativo di reincanto della maschilità.

The event is finished.

Data

05 - 16 Feb 2024
Expired!

Ora

10:00 am - 6:00 pm

Luogo

Lavanderia a Vapore
Collegno (TO)
INFO

Per info estdahl@lavanderiaavapore.eu